Il Giappone autentico è Kyoto.
Antica capitale del Giappone, è una città che abbiamo visitato in due giorni durante il soggiorno a Tokyo (vi lascio QUI il link per leggere l’articolo) e, devo ammetterlo, forse ci sarei rimasta un poco in più.
I giorni a Kyoto sono volati via piacevoli, belli, sereni, in una città che offre tantissimo, sia in termini di storicità che in termini di avanguardismo. A Kyoto, le tradizioni, il senso delle radici e gli occhi su un futuro sempre più vicino e innovativo, convivono perfettamente. Commistione di due anime, totalmente opposte, in una sola città.
Ci arriviamo prendendo lo Shinkansen, il treno ad alta velocità che ti permette di raggiungere Kyoto dalla stazione centrale di Tokyo in poco più di due ore. Una comodità non indifferente, anche calcolando i costi (circa 200€ a/r). Il treno è comodissimo, spazioso, potete decidere di prenotare il vostro posto oppure cercarlo nei vari vagoni. Vi consiglio di portare con voi un tipico bento, così si usa fare in Giappone: lo comprate in stazione e lo mangiate durante il viaggio guardando i paesaggi verdi che incontrerete fuori dal finestrino.
Una volta arrivati alla stazione di Kyoto, prendiamo il taxi che ci porta nel nostro appartamento della catena Mimaru Hotels.
Una chicca! Davvero una chicca! L’appartamento, di tipica ispirazione giapponese, era in legno di bamboo chiarissimo, con un’area dining arredata per sedersi secondo lo stile seiza.
- Cos’è? Seiza consiste nel sedersi a terra e non su una sedia bensì accovacciandosi sulle ginocchia e ponendo i glutei sui talloni. In Giappone è un rituale utilizzato per prendere il té o per scrivere ed è facilitato dall’architettura tradizionale giapponese, in cui i pavimenti delle camere sono piuttosto confortevoli perché rivestiti da tatami. Nel nostro appartamento, c’erano dei grandi cuscini, detti zabuton, ancora più confortevoli.
Oltre alla zona giorno, c’è una zona notte collegata, con due grandi letti, una cucina ben incastonata nell’ambiente, l’area bagno, con doccia e lavatrice (e che lavatrice! Avrei tanto voluto lavare il mio cappotto bianco che, in quei giorni, è diventato più lercio che mai!) e il classico gabinetto giapponese super tecnologico in uno stanzino.
GIORNO 1
Come vi dicevo Kyoto è una città molto accogliente e piena zeppa di cose da vedere.
Appena arrivati, ci sistemiamo e decidiamo di cambiarci subito per recarci al santuario di Fushimi Inari-Taisha, prima del tramonto, per ammirarlo nell’ora più bella della giornata.
Scelta azzeccata per la suggestività delle luci calde, non tanto per la scelta del giorno: sabato, orario di punta. Vi lascio immaginare la folla che lo percorreva. Fushimi Inari-Taisha è infatti costituito da una serie di templi a cui è possibile accedere percorrendo dei sentieri prestabiliti da un susseguirsi di torii, grossi pali arancioni con iscrizioni giapponesi che rimandano al culto shintoista. Percorrere questi sentieri rappresenta fare un viaggio spirituale e mistico, suggestivo e davvero formativo.
Usciti dal tempio, siamo tornati a Kyoto e qui trascorriamo una bella serata alla scoperta della città e delle sue serate.
La grande strada principale, costellata di negozi, è uno snodo importante per lo shopping. Qui potete trovare di tutto, dal grande centro commerciale a tema food, a ristoranti e localini che affacciano sul canale, fino ad angolini inaspettati in cui ancora si vedevano gli ultimi accenni di fioritura.
Dopo un giretto, abbiamo deciso di andare da Chibo (consigliatomi proprio da un utente giapponese che vive a Kyoto) per mangiare un classico okonomiyaki.
- Cos’è? L’okonomiyaki è una sorta di frittata fatta di foglie di verza, acqua, farina di grano e uova a cui vengono aggiunti, a seconda dei gusti, carne, seppie, gamberetti, gamberi essiccati… Solitamente viene cucinato negli appositi ristoranti su una piastra calda chiamata teppan, tipica della cucina teppanyaki. Infatti, in questo ristorante, noi l’abbiamo mangiato proprio così. Lo chef ce l’ha portato e l’ha messo in caldo su questa piastra. Noi, l’abbiamo poi tagliato con le apposite spatole e gustato caldissimo. Inutile dirvi che mi è piaciuto tanto!
Usciamo dal ristorante con aria soddisfatta, percorriamo la lunga strada (coperta, qui non avete bisogno degli ombrelli) per andare nel nostro appartamento e così si conclude la prima giornata a Kyoto.
GIORNO 2
Il giorno seguente ha tutta l’aria della sfiga. Avremmo voluto tanto visitare la Foresta di Bambù ad Arashiyama, ma il meteo non ci permette di farlo: piove! E piove anche tanto! Così, rassegnati, ci rilassiamo e decidiamo di andare in giro per la città.
- Piccola digressione: abbiamo poi scoperto che, la foresta di bambù, non è altro che un breve percorso di circa trenta metri. Guardiamo il lato positivo di questo fuori programma…
Dopo una colazione super abbonante, ci siamo buttati per le vie di Kyoto e qui, così, per caso e in un modo inaspettato, ci siamo imbattuti nel mercato coperto di Nishiki.
Io amo i mercati di cibo. Sono un qualcosa che mi dona energia ed entusiasmo. Non so perché, ma ogni mio viaggio lo associo, come prima cosa, al cibo locale. Mi piace provare tutto, qualsiasi cosa, mi informo sulle pietanze tipiche del posto, le inserisco in lista e cerco di assaggiarle tutte. E così, in un mercato coperto tra i più ricchi mai visti, pur avendo fatto colazione nemmeno mezz’ora prima con una cheescake soufflé, ho deciso, per me e anche per il povero Gianlu, di ammazzarci di cibo!
Diamo il via al Kyoto Food Tour!
Cominciamo con una tempura di gamberi più lunga del mio avambraccio, proseguiamo con le polpette takoyaki (con cuore di polipo e salsa agrodolce), fino agli spiedini di pesce arrostito, il merluzzo in tempura, polpette di pesce spada impanate e fritte e un pezzettino di una sorta di craker con fagioli atzuchi (qui sono praticamente ovunque!).
Estasiata io, disgustato Gianluca, continuiamo a camminare e ci dedichiamo ad un po’ di shopping.
Kyoto permette di poter acquistare souvernir molto particolari, realizzati a mano e artigianali e ci sono tanti shop poco convenzionali.
Proprio tra le gallerie del mercato coperto, scopro un negozio di articoli giapponesi in cui mi sono letteralmente persa. Dai block notes, ai profumi solidi, ai profumatori d’ambiente, fino alle borse (ne ho comprata una in legno, realizzata a mano), i foulard in seta giapponese, ventagli dipinti a mano, rubriche e libricini. Mi faccio prendere la mano e compro un po’ di cose…
Terminata la piccola sessione di “spendere soldi così senza un motivo preciso, basta che porti la qualunque a casa!) ci avviamo verso il quartiere più antico della città: Gion.
Situato nella parte alta dell’antica capitale del Giappone, Gion è considerato il quartiere delle Geishe. Qui è quasi impossibile non incontrarne una, che sia vera o travestita ad arte per farsi fotografare, è comunque uno spettacolo gratuito offerto a chi vuole conoscere l’anima antica e autentica del Giappone.
Gion è un quartiere costituito da case antiche in legno, sale da tè, negozietti di artigianato e tante salite e discese da cui è possibile ammirare le guglie dei templi. Abbiamo fatto un giro nonostante la pioggia per poi rifocillarci in una sala da tè per riprendere un po’ di calore.
Dopo Gion, torniamo in appartamento e ci mettiamo a spulciare vari siti per poter provare del sushi anche a Kyoto. Ci siamo ritrovati, la sera, da Sushitetsu.
- Abbastanza famoso in città, è un ristorante di sushi gestito da personale accogliente e anche molto “teatrale”. Non vi stupite se sentirete urlare qualosa in giapponese una volta entrati!
Dovrete aspettare un po’ ma il sushi non vi deluderà. Lasciate il nome all’ingresso e poi catapultatevi al bancone, dove gli chef vi saluteranno e, in modo molto divertente, vi chiederanno cosa volete mangiare. Noi abbiamo preso tempura, vari tipi di nigiri e rolls. Una cena ottima. Il sushi è diverso da come lo intendiamo noi: i sapori sono più delicati, la frittura super leggera, il pesce, come ad esempio il tonno, più grasso e morbido. Una delizia che avrei ripetuto volentieri…
Trascorriamo quasi tutta la serata lì, usciamo e facciamo una passeggiata fino al nostro appartamento… Dobbiamo andare a dormire! Il giorno dopo si rientra a Tokyo…
Vi lascio qui il link per potere leggere l’articolo sul viaggio a Tokyo!
E’ stato un soggiorno breve e intenso… La tappa di Kyoto è obbligatoria per chi, per la prima volta, tocca il Giappone o ha in mente un viaggio a Tokyo. Oltretutto, è una città così ricca e dinamica, che non può non essere inserita nell’itinerario di viaggio…
Spero che il mio vi sia piaciuto.
In basso trovate qualche altra foto e, se vi va, la sezione TRAVEL con più di 30 mete in giro per il mondo
Chiara
Giugno 6, 2019che meraviglia!