Ho sgranato gli occhi davanti ai così tanti colori di Marrakech.
Ho abbracciato con lo sguardo tutti i volti che ho incontrato… e ne sono stati tantissimi. Ho alzato la faccia per guardare il tramonto aranciato di piazza Jemaa el-Fna e ho cercato e trovato gli oggetti più belli nel labirinto del Souk. Ho assaporato il gusto dolce di una cena marocchina e sentito il calore del tè alla menta di metà mattina. E ho visitato Riad spettacolari e i giardini più rigogliosi, di Majorelle e di Secret Jardin. Ho visto un cielo infinitamente stellato mentre le spezie mi pungevano il respiro.
E le porte delle case… oh, le porte delle case, che esplosione di ricami a muro.
Il mondo è un posto bellissimo. E Marrakech ne è la prova.
GUIDA DI 3 GIORNI PER VISITARE MARRAKECH
A Marrakech hai come l’impressione che ci sia un’infinità di cose ancora da vedere e che, inevitabilmente, non riuscirai a fare. E’ per questo che, appena arrivati in aeroporto, dopo una piccola attesa del nostro driver e dopo aver preso possesso della nostra camera nel Riad che ospitava me e Gianluca, subito siamo scesi per esplorare la città.
IL RIAD
Piccola digressione: i Riad sono abitazioni trasformate in alberghi, che presentano la caratteristica di avere una corte centrale, arricchita e abbellita con piante e colonne, con i balconi aggettanti verso l’interno dove, spesso, c’è una piscina o una fontana (l’acqua, all’ingresso di un’abitazione, sta a significare purificazione). Il nostro Riad era Riad Africa, all’interno di uno dei tanti vicoli che circondano piazza Jemàa el-Fna (precisamente un centinaio di metri). Un Riad bellissimo, con piscina centrale, le camere affacciate all’interno e tante tende rosse a decorare. La colazione, cosa che noi amiamo fare durante i nostri viaggi, si faceva in terrazza. A Marrakech le terrazze sono parte fondamentale della vita comune e così, di primo mattino, osservare il sole che sorge piano e godere della frescura tra un tè alla menta e un dolce preparato in casa, è stato un vero toccasana.
Entriamo in camera, mettiamo al loro posto ogni cosa e scendiamo.
VENERDì POMERIGGIO
Il tempo non era tantissimo così decidiamo di fare un primo giro in piazza, dato che ci trovavamo a pochi passi da lì. L’impatto è stato nuovamente sorprendente. Jemàa el-Fna pullula di persone che mangiano, che ti invitano a comprare qualcosa, che ti spingono verso il proprio negozio, turisti affascinati dall’incantatore di serpenti e ragazze che si fanno un tatuaggi all’hennè. Un’incredibile esplosione di persone e rumori, con la Moschea della Kutubiyya che svetta su tutti e il cielo che diventa di un arancio intenso all’ora del tramonto. Uno spettacolo incredibile.
Passa un po’ di tempo e così si fa ora di cena. Andiamo al ristorante più famoso della città: Al Fassia. Gestito da sole donne, è il ristornate più tradizionale e al contempo chic della città. Si trova oltre le mura della Medina, nella città nuova, ma mantiene integra la sua indole. Un cous cous e un tajine semplicemente irripetibili. Consiglio di prenotare con largo anticipo.
SABATO MATTINA
La giornata di sabato è stata super intensa. Il primo giro è stato quello dei giardini.
Decidiamo di recarci in quelli che tra i due più famosi attiravano di più la nostra attenzione: i Giardini di Majorelle. Un po’ lontani dal centro ma davvero incredibili. La vegetazione rigogliosa, la casa blu restaurata da Yves Saint Laurent, l’aria dolce che si respira. Majorelle è una tappa da fare! Per arrivarci occorre un po’ di tempo (noi preferiamo camminare per esplorare e vivere a pieno la città) quindi è volata l’intera mattinata! Meglio andare a pranzo…
PAUSA PRANZO
La nostra pausa pranzo è stata da Le Salama, un ristorante che sorge in una strada che affianca la piazza principale e che è un misto di tradizione e contemporaneità. Mr Nordine ci invita a visitare la struttura e noi ne restiamo piacevolmente colpiti. Un pavimento originale, maiolicato, magnifico, faceva da cornice alle sale deliziosamente arredate con piante, sedie in legno, quadri minimali e grandi vetrate. Pranzare qui, con un’insalata marocchina e un tajine di pollo alle mandorle, è stato stupendo! Grazie Mr Nordine, ci vediamo domani sera…
SABATO POMERIGGIO
Torniamo in strada e stavolta siamo diretti alla Madrasa di Ben Youssef. Gianluca non l’aveva vista e io ci tenevo tantissimo a fargli vedere la bellezza della più antica scuola coranica di Marrakech. Niente da fare: è chiusa per due anni per ristrutturazione! Un colpo al cuore che ci ha buttati talmente giù, insieme alla pioggia che cominciava a cadere, che abbiamo deciso di tornare nel Riad. Avevamo un compito importante: lavorare un po’ al pc e scattare la campagna per GoldenPoint! Le foto di Gianluca mi fanno impazzire, quindi sono stata per contenta di mettermi in costume (Oh cavoli, la prova costume!) e di scattare nel nostro Riad! Terminato lo shooting, ci accomodiamo nel grande gazebo con divani allestito in terrazza e lì, tra un caffè e una chiacchiera, lavoriamo un po’… Si lavora sempre qui!
SABATO SERA
Il sabato sera è stato super ignorante! Ci rechiamo nel souk e andiamo a cena da Chez Brahim, un pub ristorante al primo piano di una palazzina. Affaccia sull’ingorgo di persone che si aggroviglia nelle stradine del souk e la vista è divertentissima. Ordiniamo spiedini di carne e patatine fritte. Per finire, un bel tè alla menta! Eh sì… lo adoro!
DOMENICA MATTINA
La domenica mattina è stata completamente dedicata allo shopping! Andiamo nel Souk per un bellissimo giro tra i negozietti e le bancarelle. Borse, spezie, dolcetti dolcissimi, oggettistica per la casa, lampade illuminate, il souk è un qualcosa di incredibilmente caotico. Ho comprato una borsa di paglia, di quelle che sono adesso di moda, tonda con i manici in cuoio, e poi tanti bracciali e una pochette per mia sorella… Ho cercato di contrattare per una maxi pochette fatta con un tappeto ma nulla, non avevo abbastanza contante! E si sa, una volta lasciato un negozio nel souk, se non sei del posto, difficilmente lo ritroverai! Quindi, comprate subito! Mi mangio ancora i gomiti… Dopo tantissimi giri fatti nel souk, ci rifugiamo a pranzo in un posticino stupendo.
PAUSA PRANZO DELLA DOMENICA
La Cantina des Gazelles è un ristorante rosa, appunto rosa, ai lati di Jemàa el-Fna. Si mangia bene, si spende poco e si sta in un ambiente molto familiare e giovane. Consigliato!
DOMENICA POMERIGGIO
Seconda tappa dei giardini più famosi di Marrakech: Le Jardin Secret. Il Riad più grande di tutta Marrakech è adesso trasformato in un luogo da visitare, tanta è varia la flora e tanto è bello il giardino interno. Si trova all’interno del Souk, proprio di fronte al Cafè Arabe (altro luogo di culto di Marrakech) e noi ci siamo arrivati solo tramite Google Maps! Eh sì, bisogna accorciare i tempi! Restiamo qui un’ora per scattare foto e per rilassarci un po’, poi decidiamo di uscire.
DOMENICA SERA
Domenica sera aveva un appuntamento galante e un po’ speciale. Ci attendeva una cena a Le Palace, il ristorante annoverato tra i The World’s Finest Clubs preferito di Mr. Nordine, che ci ha invitato a vivere in tutta la sua bellezza. Un locale che si trova nella città nuova, a pochi passi dal celebre La Mamunia, nella zona benestante della città. Raffinato, classico, curato in ogni dettaglio, notevole anche se con luce soffusa, Le Palace è l’emblema della sofisticatezza. Una cantante allietava la serata con la sua voce pazzesca e, tra una cover di Adele e dei Coldplay, ho mangiato divinamente. Coccolata dai camerieri, allietata dalla musica, distratta dalla bellezza del posto, ho trascorso una delle serate più belle mai vissute… Se ve lo consiglio? Senza ombra di dubbio.
FINE DEL VIAGGIO
L’indomani la sveglia suona presto… Torniamo in Riad e prepariamo le valigie… Avvisiamo la reception che un driver avrebbe dovuto accompagnarci in aeroporto alle 4 del mattino (che atrocità doverlo svegliare nel cuore della notte! Chiediamo ancora scusa!) e ci avviamo verso casa…
Ciao Marrakech! Quanto mi sei piaciuta!
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Grazie a
Riad Africa / Le Palace / Le Salama / La Cantina des Gazelles
Gianluca per le splendide e uniche foto look <3