E chi l’avrebbe mai immaginato che per scrivere questo articolo sul mio weekend a Mykonos, che è avvenuto lo scorso Settembre 2019, ci sarebbe voluta la quarantena.
Eppure non si è trattato di un viaggio lungo, da raccontare in ogni minimo dettaglio, quindi la sua stesura poteva essere breve. Tuttavia, questi mesi mi hanno completamente assorbita e, mese dopo mese, mi sono ritrovata a rimandare sempre di più fino ad arrivare ad oggi, fine Marzo 2020, chiusa in casa per l’emergenza Covid-19 e con tanto tempo da trascorrere davanti al pc.
Entro quindi nella mia piattaforma blog, che curo ormai da dieci anni, mi accingo a passare le fotografie dal cellulare al Mac, le carico e via: parte il mio viaggio mentale su una delle isole che più mi è piaciuta in assoluto.
Un ritorno al passato, un viaggio già vissuto che ho piacere nel vivere di nuovo, perché è un momento in cui abbiamo tanto bisogno di energie e pensieri positivi.
…e allora le foto mi riportano a quei violetti tinti di bianco, di un bianco così brillante da accecare; ai negozi con le scarpette decorate appese alle porte, all’acqua cristallina di un mare che ricordo essere gelido; alla cucina, tra quelle che amo di più, ricca di verdure buonissime, formaggi deliziosi, carni succulente e spezie aromatiche; alle persone, sempre con un sorriso, pronte ad accoglierti in un negozietto o in un ristorante o in un bar all’aperto.
Ritorno al vento che mi alzava la gonna e scompigliava i capelli, tanto forte da provocarmi un feroce dal d’orecchie, subito curato con il calore del sole. E penso alla pelle ambrata, alle risate con le mie amiche del cuore, ai mulini vortici nel vortice, alla spesa folle che ho fatto per un abito bianco e rosa che mi ha rubato l’anima; ripenso agli aperitivi davanti alla disarmante bellezza della natura e del suo tramonto. E ripendo poi al rumore delle onde sulla costa e le frange che si muovono, e il gelato che cola sulle dita, la pancia che scoppia dopo una cena infinita, alla stanza con quattro letti e vestiti ovunque; alla sessione di shooting fotografico e alle mille risate fatte perché, prima che ne esca una decente, di foto se ne scattano a centinaia.
I viaggi servono questo. A rinfrancare il cuore quando il sole della vita sembra stia tramontando, per liberare i pensieri e ricordarci che sognare non è vietato. E non è vietato fare progetti, e sorridere lo stesso e sperare che il tramonto passi e che torni di nuovo l’alba.
Io aspetto l’alba e nel frattempo sogno ancora un po’…