New York – Energia e vita nel cuore del mondo

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Decidi di partire un giorno come un altro, davanti a un computer e un caffè. Perché New York ha già aspettato fin troppo e il viaggio più bello e stimolante di sempre, non può ancora essere rimandato. E due mesi dopo sei su un aereo che ti porta nella Grande Mela.
E’ stata la prima volta per me a New York… Strano! Dopo aver girato mezzo mondo, mi sono resa conto che, la più stimolante città tra tutte, ancora non l’avevo visitata. Impossibile pensare di non farlo e impossibile pensare di non cercare di vedere e visitare qualsiasi cosa ci fosse. Vi anticipo già: no! E’ impossibile vedere tutta New York nel giro di dieci giorni, cioè il tempo in cui ci sono stata, perché è gigantesca. Non penserete mica di andare nel Bronx o al Luna Park di Coney Island in dieci minuti? No! Però, posso anche dirvi che, stabilendo le tappe da fare già da casa e combinandole tra di loro in base alla vicinanza, si può visitare la maggior parte della città e dei suoi dintorni.

26 Giugno ARRIVO
Arriviamo la sera, dopo aver affrontato prima un viaggio da Napoli a Milano e da qui aver preso l’aereo. L’arrivo è stato subito emozionante: la stazione Grand Central è maestosa, l’ho vista in tanti film e serie tv (chi non ricorda Serena sulla grande scala in Gossip Girl?) e mi ha lasciato a bocca aperta. Sarà stato l’impatto con i grattacieli, il fatto di aver tenuto per un bel po’ la testa all’insù, ma ero semplicemente meravigliata da ciò che stavo vivendo.
Noi ci muoviamo generalmente a piedi, ma New York è così vasta che prendere la metro è d’obbligo. Abbiamo quindi fatto la MetroCard per sette giorni e ci rechiamo in albergo (in effetti la prima tappa dei tre alberghi che abbiamo visitato).

The Shelburne Luxury Hotel by Affinia
Un albergo con appartamenti situato a Murray Hill, nei pressi dell’Empire State Building… Ed infatti, dalla nostra camera, la vista sul grattacielo più famoso di New York, era impagabile (GUARDATE QUI). L’ho visto per la prima volta accendersi proprio dal salotto dell’appartamento, e l’ho rivisto la mattina seguente sorseggiando un caffè sul balconcino… Che esperienza! L’appartamento spaziosissimo, con tutti i comfort possibili, un divano comodo, letto king size nel quale avrei voluto trascorrere più ore ma le cose da fare erano troppe… Scopriamo l’appartamento, facciamo un giro sul rooftop sul quale era in corso un delizioso aperitivo e si va a dormire per affrontare la prima giornata in giro nella città più caotica e pazza del mondo!


27 Giugno
Una piccola colazione in appartamento e poi subito si scende! Prima tappa Statua della Libertà! Molti prendono il battello (il Ferry Boat) per raggiungerla sull’isolotto, ma io soffro tantissimo il mare (e anche il lago, e il materassino gonfiabile, e la macchina… tutto!) quindi non ho avuto il coraggio di imbarcarmi. Mi sono accontentata di vederla da lontano, da un punto panoramico. Sono sicura avrebbe fatto un altro effetto, ma mi sarei rovinata tutta la giornata.
Lì vicino c’è Wall Street, il quartiere finanziario di New York, con i suoi palazzoni in stile rinascimentale e persone al lavoro che corrono a destra e a manca.
Io e Gianluca camminiamo molto quando siamo in viaggio, anche 20km a piedi in un solo giorno e questo ci fa venire tanta fame! Troppa! Andiamo a mangiare un po’ di pizza americana? Oh yes! Da Artichoke Basille’s Pizza, famosa in città per la sua pizza al carciofo! Non vi aspettate la pizza napoletana, il concetto di pizza americana è completamente diverso… Ma vi stupirà! A me è piaciuta tanto! Infatti l’abbiamo mangiata in un altro posto qualche il giorno dopo… Ma ve lo dico più tardi!
Dopo pranzo abbiamo deciso di avvicinarci di nuovo al centro, per fare un salto a Times Square. Un groviglio di persone, palazzi, mezzi di trasporto, camioncini degli hot dog, negozi, insegne luminose, taxi, profumi e odori strani, voci alte, bambini, caffè americani trasportati in grandi bicchieroni, buste di shopping, giocolieri e attrazioni. E poi il caldo asfissiante (abbiamo beccato due giorni di 40 gradi con umidità al 93%) e l’aria condizionata che ti fa venire la cervicale appena ci passi, tutta sudata, davanti. Che dire! Times Square è pazzesca proprio per questo! Arrivi e sei in un altro mondo, almeno non il mio mondo: che la mia città sia caotica (Napoli, di per sé, lo è!) è così, ma non a questi livelli! Che energia, che vita.
Lasciamo Times Square e andiamo all’Empire State Building. Ci saliamo ad ora del tramonto, per osservare la città dall’alto con i suoi bellissimi colori aranciati. Uno spettacolo indescrivibile.


Scendiamo dopo aver scattato diecimila fotografie e ci viene di nuovo fame! Ma che cavolo! Facciamo tappa in albergo per cambiarci (e qui comincia il piano diabolico che fra poco vi racconterò…) e scendiamo alla volta del The Smith. Un ristorante che ha diverse sedi in città e che fa i Mac and Cheese! Maccheroni al formaggio cheddar tipici americani, morbidosi, succulenti, pieni di formaggio, filanti… Li avevo adocchiati su Instagram da anni e finalmente potevo mangiarli! Li ho ordinati per antipasto, figuriamoci! Buonissimi! Abbiamo anche ordinato anelli di pomodoro? Boh! Fritti e il famoso lobster roll, un hot dog con aragosta. Che delizia!
Usciamo dal ristorante e andiamo di nuovo a Times Square… E’ tardi e la città ha rallentato i suoi ritmi… E’ il momento giusto per fare quello che avevo pensato appena abbiamo prenotato l’aereo, la foto simbolo di New York: Yellow Cab (Taxi Giallo), insegne luminose e lo sfondo di Times Square. Avevo già indossato l’abito giallo in tinta con il taxi, dovevo solo individuare la strada perfetta (l’insegna luminosa gialla del Mac Donald e di alcuni negozi) fermare un taxi, dirgli che sarei dovuta andare in un dato posto ma, prima, chiedere la gentilezza di farmi fare una foto. Fatto! Lui mi dice di sì, Gianluca si posiziona, tolgo giacca, entro in macchina, mi affaccio con tutto il corpo fuori dal finestrino, mostro tutta la felicità che avevo dentro per essere nella Città con la C maiuscola e… Vai Gianlu! E’ stato così bravo a trovare il fuoco e la luce giusta, che abbiamo impiegato esattamente un minuto per avere lo scatto perfetto.
Eccolo qui!


Ora andiamo a nanna… siamo proprio esausti… Domani sarà un’altra giornatina…

28 Giugno
Risvegliati nel nostro bellissimo appartamento dello Shelburne ancora per due notti, prendiamo un veloce caffè con vista Empire, per poi scendere e andare a fare colazione in uno dei posti più fighi e particolari di New York.
Two Little Red Hens è una pasticceria vicino Central Park, che ha la fama di realizzare la cheescake più buona di New York. Ovviamente, chi non poteva non andarci? Dopo un’ora siamo lì… Cheescake per me, muffin alla banana per Gianluca, monoporzione di Red Velvet perché due dolci erano troppo pochi e due cappuccini. Direi che a calorie stiamo messi bene fino al giorno dopo quindi possiamo camminare per tutto il giorno senza fermarci!
Andiamo via, si va a Central Park.
L’aria era pesante, faceva caldissimo, l’oasi fresca del parco in realtà si era trasformata in una cappa, con l’acqua dei laghetti che evaporava e che aumentava l’umidità. Ma noi camminiamo, fino ad arrivare al laghetto principale, attraversato dal celebre Bow Bridge. Si dice che qui, qualsiasi donna riceva una proposta di matrimonio, dica sì e sia felice per sempre… Che bello!


Facciamo una piccola pausa pranzo al vicino Usa Brooklyn Diner e poi ricominciamo. Giro dei musei!
Il Metropolitan Museum e il Museo di Storia Naturale, sono praticamente attaccati! Li vediamo tutti e due in una sola volta. Certo, molto più interessante il Met a mio avviso, il secondo è bellissimo ma di sicuro più attrattivo per scuole e bambini. Al Met si respira la storia, anche se in parte trafugata (diciamocelo pure!).
Piccolo consiglio: se siete giornalisti, mostrate il tesserino dell’iscrizione all’albo al desk: qui tutti i musei danno ingresso gratuito alla stampa! Al Museo di Storia Naturale, me ne hanno dati addirittura due, uno per me e uno per Gianlu che non è giornalista. Fighissimo!
Usciamo e ci rechiamo al Guggenheim, che avevo come pallino da anni, da quando avevo preso un bel 30 e lode all’esame di Museologia, e mi aveva colpito per la sua struttura circolare ideata e realizzata dall’ArchiStar Frank Lloyd Wright. ERA CHIUSO! Non so per quale ragione, ma lo era… Mi è piombato addosso lo sconforto, perché sapevo che non sarei più riuscita a tornare in quella zona, per via delle tante collaborazioni da portare avanti nei giorni a seguire… E infatti così e stato!
Nulla, mi vado subito a consolare da Levain, la bakery che fa i cookie più buoni del mondo. Cookies lievitati e “ricchi”, pieni, pesanti: una goduria! Li abbiamo presi alle noci, al doppio cioccolato, ai frutti rossi e al burro d’arachidi. Colesterolo portami via!
Finito di mangiare, ci rechiamo sul Rooftop del Public Hotel, che durante la settimana organizza simpatici aperitivi con vista. Trascorriamo qui la serata e poi a dormire.

29 Giugno
Una giornata interamente trascorsa al di fuori della parte centrale di New York.
Prima tappa mattutina: Botanical Garden nel cuore del quartiere del Bronx. Un piccolo angolo di paradiso invaso da fiori e piante che si raggiunge in più di un’ora di metro. Da visitare! E il quartiere del Bronx, con i suoi murales e le strade che ricordano tantissimi film! Correre dietro agli scuolabus gialli: ecco cosa ho fatto per tutta la mattina!
Piccola pausa pranzo al volo e ci rechiamo dall’altra parte, scendiamo a sud, verso il ponte di Brooklyn.
Ventoso come non mai, imponente, pieno di persone, dal vivo è pura energia.

L’abbiamo attraversato e ci siamo recati dall’altra parte, proprio nel quartiere di Brooklyn. Un quartiere che mi è piaciuto tanto per la presenza di negozietti, bar, pub, ristoranti, vivissimo sia di giorno che di sera, è un quartiere in rinascita e si vede. Qui abbiamo fatto un salto nella celebre via conosciuta come Dumbo, un quartiere da cui, in mezzo a due palazzi, si può ammirare in ponte di Manhattan. Davvero suggestivo.


Giriamo ancora un po’ nel quartiere per poi prendere il treno che ci porterà al Luna Park di Coney Island.
Che bellezza ragazzi! Le attrazioni del Luna Park più famoso del mondo, sono stupende. Salire su una giostra e avere la vista sul mare, sulla spiaggia immensa, passeggiare tra i venditori di zucchero filato, donuts, tra i giostrai e tantissimi bambini, arrivare poi alla spiaggia e ammirare l’oceano… Un ricordo che non cancellerò, soprattutto dopo essere salita su una giostra e aver scoperto che non ho più l’età per fare i giochi dei bambini! Non ho staccato per un solo attimo la mano dal sediolino. Vedi foto!

La sera, non avendo pranzato, eravamo “accaniti”. E allora dove andiamo? Chiaro, da Raclette. Un ristorante francese che avevo scoperto su Instagram, attirata dalla colata di formaggio fuso che facevano su ogni piatto del menù. Ho tenuto lo screenshot di questo posto sul telefono per anni, e adesso si avverava il mio desiderio!
Abbiamo preso filetto di carne con patate con colata di formaggio affumicato… Una cena speciale, deliziosa, buonissima.

30 giugno
Gardens Suites Hotel by Affinia
Altro giro altro Hotel! Sempre della catena Affinia, ci ospita Gardens Suites. Un appartamento meraviglioso, moderno, spazioso e completo di tutto, situato nell’Upper East Side. Una splendida terrazza arredata, un aperitivo di benvenuto e il silenzio. Il quartiere dove è situato questo Hotel con appartamenti, è tranquillo e ampio. La sala al primo piano offre caffè e tè per un po’ di relax come e quando si vuole… Il personale è stato magnifico. Passare da un albergo all’altro, sempre della catena Affinia, non mi ha fatto sentire per niente il peso del cambiamento. Anzi, ho apprezzato ancora di più questo appartamentino in pieno stile loft americano! Nella gallery trovate tante foto di questo meraviglioso appartamento e sono sicura vi piacerà per gli ambienti raffinati e moderni che offre…

Altro giro dei musei! Prendiamo un veloce caffè da Starbucks (sapete che è proprio difficile trovare uno Starbucks che abbia poltroncine e sedie? Sono tutti Take Away) e ci rechiamo a far visita al Moma! Il Museum of Modern Art di New York è infinito. Possiede tra le opere di arte moderna più belle e famose… Una su tutte? “Notte Stellata” di Van Gogh! Da buona storica dell’arte, non potevo non farci tappa.
Li vicino c’è il Rockfeller Center, quindi su, saliamo sul Top of The Rock.
Nella piazzetta del Rockfeller Center, a Natale, si accende lo strabiliante albero di Natale, e il Top of the Rock è tra i grattacieli più alti di New York, con una bellissima visuale sulla città. Un po’ affollato ma molto suggestivo…

Foto di Gianluca

La nostra pausa pranzo è stata un po’ particolare e molto divertente… Sono andata infatti dal mio amico Gino Sorbillo, nella sua pizzeria di New York, e qui abbiamo improvvisato un simpaticissimo video (GUARDATELO QUI). Abbiamo preparato la pizza insieme, fatto qualche battuta e due chiacchiere con Luca Marfé, amico giornalista ingambissima che vive a New York, poi mi sono intrattenuta a mangiare una buonissima pizza… Mi è sembrato come ritornare a Napoli! Oltretutto, è degli ultimi giorni, la notizia della visita di Emily Ratatovski (Emrata) sia stata ospite di Gino… Che dire! Un locale dove si mangia divinamente e anche molto di tendenza!


Andiamo via dopo esserci trattenuti fino al tardo pomeriggio e ci rechiamo verso il centro. Ancora non avevo avuto modo di vedere il quartiere di Broadway e sono rimasta super affascinata dai teatri e dalle loro luci. Qui si respira un’aria leggera e ricca di vita.
Di nuovo fame… Che strano! E’ il momento di sanissimo food porn!
Ci rechiamo da Blue Ribbon Fried Chicken! Era la prima volta per me che non avevo mai mangiato pollo fritto. Ci sono stati serviti deliziosi pezzi di pollo fritto e due panini, con altrettante patatine con bacon e formaggio. Un posticino carinissimo, molto urban e con cibo super comfort! Da provare!

1 luglio
The Knickerbocker
Una mattina trascorsa con una sveglia presto per un nuovo cambio di hotel!
Eh sì… questa volta, abbiamo fatto tappa al The Knickerbocker, un lussuoso albergo situato al centro della vita di New York: Times Square! La camera non molto grande ma con tutti i comfort. Il palazzo è immenso, arredato in maniera minimale e con marmi preziosi. Al quattordicesimo piano il ristorante e il rooftop, la vista è pazzesca!

Posizioniamo le valigie e scendiamo… Ci aspetta un ricco brunch da Black Tap! Il quartiere è molto molto bello, ricco di locali e persone… Ci aspetta Matt che ci accoglie con un gran sorriso e ci offre subito lo Shake a gusto Oreo! Era più grande di me! Non contenti, abbiamo ordinato due croissant salati con hamburger, uova e patatine. Devo assolutamente uscire da qui dentro se non voglio mettere su altri 5 chili! Comunque dovete andarci, perché è un posto bellissimo, il quartiere è accogliente, c’è tanto da fare e tante cose squisite da mangiare!


Il pomeriggio facciamo un giro per il centro, un po’ di sano shopping da Macy’s, il più grande magazzino del mondo, con tutti i marchi che possiate immaginare. Qui, ho fatto affari unici, come i sandali Guess pagati 15€. Mi invidiate vero? Come mi invidiatae la t-shirt Levi’s, la lingerie di Victoria’s Secret che ho acquistato a 5 dollari per puro caso (quel giorno c’era una svendita assurda) e tanto altro… So che state nutrendo un po’ di odio… Confessate!
Veloce poi di nuovo nel quartiere di Brooklyn, dove c’è Fulton Street, precisamente in zona Williamsburg. Si tratta di un vero e proprio Mall all’aperto, il quartiere dello shopping per eccellenza a Brooklyn, dove ho comprato un paio di sandali dorati super comodi (gli altri mi si erano rotti a causa dell’acquazzone beccato il primo giorno) e qualche t-shirt…
Alla sera eravamo sfiniti quindi ci siamo recati nell’East Village da Rockys! Cos’è Rocky’s? E’ una pizzeria molto “borderline” (per così dire) ma anche molto buona, che serve la pizza con la pasta! Avete capito bene! La classica, gigantesca, pizza americana con la pasta, farcita con le penne alla vodka. Una follia (sempre vista su Instagram) che dovevo provare! Andiamo in questo posto, un po’ ambiguo e spartano, mangiamo davanti a un tombino aperto, ma la pizza, anche quelle ad altri gusti, era ottima! Qui la maggior parte delle persone la prende da asporto, quindi ci sta che il locale non fosse fantastico! Comunque, voto 8 e mezzo!
Torniamo al Knickerbocker, prendiamo un drink sulla terrazza dell’albergo per ammirare le abbaglianti luci e andiamo a nanna…

 

2 Luglio
Ultimo giorno ultimo grande giro nella Grande Mela!
Ci svegliamo prestissimo perché alle 9.30 ho appuntamento con Katherine, per un press tour nel One World Observatory. Tra i grattacieli più alti di tutta New York c’è infatti lui, il OWO, situato nel World Trade Center, il posto che oggi ospita il Museo dell’11 Settembre e dove sorgevano le Torri Gemelle. Un luogo che mi ha toccato: guardare dal vivo le due grandi vasche e i migliaia di nomi presenti, mi ha fatto piombare addosso la tristezza di chi realizza che al male non c’è fine e che dobbiamo essere noi umani a non lasciarci sopraffare dalla cattiveria, nella vita quotidiana e nelle grandi azioni… Un’esperienza che mi ha segnato, come mi ha segnato positivamente salire sul One World Observatory. Saliamo fin su al 102esimo piano e ci fanno assistere a una piccola proiezione di New York su una parete mobile che, alla fine, si è alzata lentamente, lasciandoci la possibilità di ammirare lo spettacolo che si apriva davanti ai nostri occhi. La vista sul West Side, sulla Statua della Libertà che sembra così piccolina, su Central Park, sono da togliere il fiato!


Salutiamo e ringraziamo Katherine per il bellissimo tour e ci fermiamo per un caffè… Abbiamo il pomeriggio libero, per fare un po’ di shopping, camminare per strada senza impegni e vivere la città così come è. E’ la parte che preferisco di più. Sarà che in ogni viaggio ho sempre tremila cose da fare, lavori da ultimare, progetti da portare avanti, che mi piace da matti avere qualche ora libera da dedicare alla città come se fossi una semplice turista.
E così, tra un panino da Shake Shack (ma che cosa è questo posto? Avrei ordinato ventimila panini e diecimila porzioni di patate fritte) e qualche regalo da portare a casa, è trascorsa la giornata.
Ci troviamo ad entrare al Garret, uno dei tantissimi speakeasy presenti a New York. E’ situato, nascosto, sopra il famoso Five Guys del West Village e vi si accede da una scala dietro al banco degli hamburger. Che figata!
Per cena andiamo da Kat’z per mangiare il panino al pastrami più famoso del mondo. Arriviamo sul tardi e l’accoglienza ci dice che avremmo potuto prendere solo cibo da asporto. Detto fatto! Prendiamo il nostro sandwich al pastrami e formaggio, individuiamo una comoda panchina per strada e divoriamo il più buon panino mai mangiato in vita mai. Che bello!
Torniamo in albergo per scattare qualche foto e poi prepariamo le valigie… Domani si va via!
3 Luglio PARTENZA
Oggi si torna a casa. Dopo aver girato New York in lungo e in largo, mi fa un magone alla gola il fatto che debba lasciarla. Prepariamo le valigie e scendiamo per fare l’ultimo giro della mattinata… Tappa da Barnes & Noble, la celebre biblioteca, poi zona Madison Square per incrociare il bellissimo Flatiron Building e poi via: taxi fino in aeroporto!


Cosa avrei voluto vedere e fare
Visitare il quartiere di Little Italy, mangiare gli spaghetti meatball, fare una foto davanti al ristorante rosa di Pietro Nolita, portarmi una giacca in metropolitana dato che all’esterno ci sono 50 gradi e all’interno 18, assistere a una messa Gospel, cenare da Ellen’s Stardust Diner per assistere al bellissimo spettacolo cantato che fanno ogni sera; andare a teatro a Broadway, fare una serata in discoteca, fare una lunga passeggiata sulla West Coast, pranzare da USA BROOKLYN DINER solo per fare una foto all’esterno, mangiare diecimila pancake giganti (ho mangiato tantissimo e dei pancake me ne sono proprio dimenticata!).

New York affascina, diversifica, costruisce, una città che ti ispira e ti fa crescere, ti da un altro angolo di osservazione sulle cose e ti ricorda che sei davvero un puntino nel mondo. Con la differenza che non ti senti piccolo e inutile, al contrario, prendi consapevolezza del tuo posto che, seppure microscopico, insieme ad altri come te, può fare la differenza.
Ecco, a New York ho respirato “l’altro”. In ogni angolo di strada incontravo qualcuno che mi sorrideva (a parte chi fuggiva via per lavoro), ragazze e uomini che non si risparmiavano nel farmi i complimenti per il look, ideale di comunità, network, passione e sostegno dei progetti altrui.

Una città che si muove e che smuove, la fantasia, le idee, la personalità, la voglia di fare.

Ci vediamo presto, per un’altra dose di energia.

Grazie a

  • Affinia Hotel (The Shelburne e Gardens Suites)
  • The Knickerbocker
  • Black Tap
  • The Smith
  • One World Observatory
  • Botanical Garden
  • Luna Park Coney Island
  • Two Little Red Hens
  • SheIn
  • Nomi Beauty

…e ora sfogliate la gallery in basso!

…e visitate la sezione TRAVEL con 30 mete in giro per il mondo

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