Un racconto di viaggio che vive di emozioni. Non la solita guida su Parigi… In questa romantica e sognatrice città francese, ci ero stata diversi anni fa, ma non l’avevo apprezzata a dovere.
Sarà per l’età (a diciotto anni forse si è ancora immaturi per carpire a fondo l’essenza di un posto), per le prospettive e i desideri che mutano con gli anni ma, questa volta, Parigi, l’ho vissuta e amata per quello che è: un posto splendido, unico, vivo, classico e moderno, dalle mille prospettive e dai milioni di aspetti così diversi tra di loro.
Sono partita con Gabriella, la sorella non di sangue che, da più di quindici anni, mi accompagna nella vita. Avete presente cosa vuol dire pensare di essere soli al mondo al di là della propria famiglia? Ecco… io questa sensazione non l’ho mai provata, se non per un micro attimo, subito dopo il quale realizzavo che non lo sarei mai stata. C’è Gabry, insieme a Elena e a Raffaella, ci sono loro che colorano le mie giornate, danno un senso a tutto quanto di buono si possa condividere e donare. Io lo faccio con loro, loro lo fanno con me. E, un po’ come i sacrifici di Elena nello scorso viaggio a Dubai (che potete leggere QUI), dopo quattro anni dal nostro ultimo viaggio di coppia a Budapest (potete leggere anche questo QUI), Gabry mi ha affiancato e supportato per questo meraviglioso viaggio.
Ma partiamo dall’inizio.
Come vi dicevo, Parigi l’avevo già visitata, la novella era la mia amica del cuore che, tuttavia, si è affidata a me nella scelta dei luoghi da visitare.
Parigi è di una vastità inimmaginabile. Nonostante ci sia la metro, i tempi di percorrenza sono comunque lunghi per andare da un posto all’altro e riuscire a vedere tutto in qualche giorno è qualcosa di impensabile.
Ecco perché, dopo aver fatto una scrematura di tutto ciò che sicuramente non le sarebbe interessato, abbiamo optato per un viaggio a metà tra il turistico, il fotografico, il relax, l’ozio, il buon cibo e l’arte.
Gli Hotel
Qualche mese fa mi chiama Roberto, responsabile relazioni esterne per due hotel di Parigi: Hotel Le Senat e Chouette Hotel. Mi chiede cosa ne pensavo della sua proposta di trascorrere alcuni giorni a Parigi, sua ospite. Dopo una rapida occhiata ai due alberghi (QUI e QUI troverete i siti ufficiali di entrambi), accetto subito. Parigi volevo rivederla, Roberto è stato così carino e quindi via…
Il primo albergo in cui abbiamo alloggiato, è stato Le Senat, proprio all’ingresso dei Giardini del Lussemburgo. Un boutique hotel raffinato e chic, dagli ambienti comuni molto glamour, che sorge in un quartiere borghese e molto elegante. Mi rispecchiava al cento per cento. Per chi ha seguito le mie stories su Instagram (ma voi mi seguite? FATELO ASSOLUTAMENTE QUI!), ha vissuto con me il room tour della camera a noi assegnata. Si trattava di una double su due livelli: al primo livello, un ingresso con divano, tv, scrivania, armadio, servizi e una finestra sul bel quartiere e sui palazzi liberty. Al secondo piano, salendo una dolce e sinuosa scala, si accedeva alla camera da letto, con bagno con vista sui tetti di Parigi (che meraviglia fare la doccia con questa veduta) e un terrazzo che affacciava sulla Torre Eiffel e su Notre Dame. L’arredamento così ricercato e aristocratico, l’atmosfera di relax e di coccole, ci hanno subito rubato il cuore e abbiamo deciso, per l’indomani mattina, di farci servire la colazione in camera, così da godere del panorama sorseggiando un caffè.
Il secondo albergo, lo Chouette, in un quartiere molto più business, è invece molto simpatico! Chouette vuol dire “civetta” ed infatti, questo irriverente hotel, è tempestato, ricco, zeppo, pienissimo di civette. Pupazzi, statuette di porcellana e di plastica, cuscini, peluche, sedie e poltrone, quadri, suppellettili, tutto o quasi ricorda le civette. Ne abbiamo toccate tantissime: chissà che non ci portino fortuna! La nostra camera angolare (una cosa che amo tantissimo per le camere d’albergo), aveva una finestra gigantesca che affacciava sul quartiere, ricco di alberghi dalle foglie a punta rossa. L’Autunno a Parigi è magico e avere questa vista era davvero pazzesco.
Dopo questa piccola digressione sui due gioielli di Hotel che ci hanno ospitate, sono pronta per parlarvi dei nostri giri in città!
Cosa fare a Parigi in quattro giorni
Giorno 1
Arriviamo di tardo pomeriggio, infatti abbiamo solo il tempo per visitare il quartiere Le Marais (la vera Parigi) e di mangiare qualcosa. Decidiamo di arrivarci a piedi, facendo una lunga passeggiata, perché amiamo camminare tanto: è il modo più bello che possa avere un turista per godersi una città. Alla fine decidiamo di cenare all’Hard Rock Café. Lo so! Lo so! Lo so che non è per niente francese e che si tratta di cucina americana, ma le mie amiche ci erano state a cena così tante volte ed io no, che mi è venuta una curiosità così folle che ci sono andata subito. Poi avevo una fame pazzesca e, nella maggior parte dei ristoranti di Parigi, se non prenoti, sei fuori! Quindi, si va all’Hard Rock! Va beh, che dopo mi sia sentita male perché ho preso freddo e abbia avuto un’indigestione, è un dettaglio poco rilevante… Ma di certo non per le cose ottime che ho mangiato!
Perché ho preso freddo? Semplice! Perché dopo aver divorato tutto in maniera vorace e veloce, siamo uscite e ci siamo recate a piedi verso la Torre Eiffel.
La sera c’è il suggestivo spettacolo di luci che illuminano la torre, facendola sembrare un lingotto sfavillante. Non potevamo perdercelo, anche perché dovevamo fare le foto! Le foto, cavolo! Salgo sul muretto dall’altra parte del fiume Senna, per fare una foto particolare, con la Torre in lontananza. Mi metto a cavalcioni sul muro e dopo poco, mi rendo conto di essere a picco sul fiume di circa trenta metri. Volevo morire! Gabry non comprende al volo il mio disagio, fino a quando non arriva il suo turno nell’essere il soggetto della foto: sale sul muretto, guarda in basso, mi chiede di andare subito a prenderla per le vertigini. Fine della storia! Però che foto ragazzi!
Terminato lo shooting improvvisato immerse nella più bella e fredda Parigi di notte che abbia mai visto, torniamo in albergo… Il nostro letto alla francese ci attende per ricaricare le batteria.
Giorno 2
L’indomani facciamo colazione in camera, qualche scatto in albergo e subito andiamo in giro!
Le tappe fondamentali che, mi sembra giusto, non ci siamo lasciate sfuggire per il primo giorno, sono state:
Musèe du Louvre
La Torre Eiffel durante il giorno (non potevamo goderci questo sole e lo spettacolo degli alberi dai colori caldi). Questa è una delle foto che amo di più!
Nei pressi della Torre Eiffel, proprio a due passi dal Museo delle Armi, c’è la chicca che avrei voluto visitare anni fa: il Museo Rodin.
Uno scultore che durante il mio percorso di studi, ho particolarmente apprezzato. Per lo studio del corpo umano, per la genialità e l’energia empatica che è riuscito a dare ad ogni sua opera, per la perseveranza nel portare avanti una manifattura e un classicismo che, con il tempo, andavano perdendosi. Entrare nel museo che ospita quasi tutte le sue opere, è stata per me una grande emozione.
Ci fermiamo un po’ nel grande giardino del museo per riposare. I piedi cominciano a far male e abbiamo bisogno di sbrigare un po’ di cose di lavoro. Per fortuna il clima è mite, non fa troppo freddo, ed è piacevole godersi il pomeriggio sedute in mezzo agli alberi. Una sensazione di benessere e libertà, ecco cosa pensiamo, guardandoci un attimo negli occhi e cogliendo al volo cosa pensavamo entrambe in quel momento. Che pace.
Poco dopo, ci rimettiamo in cammino. Sta calando la sera e dobbiamo andare al quartiere Montmartre!
Disseminato di bar, locali, bistrot, outlet, negozi vintage, creperie, è uno dei quartieri studenteschi più belli di Parigi.
Qui sorge la Cattedrale del Sacro Cuore, maestosa e imponente su uno spiazzale dove giocano tantissimi bambini. E a pochi passi, la strada che ospita il famoso Moulin Rouge.
Due piccioni con una fava! O, per meglio dire, con una crepe! Potevate mai immaginare che non avremmo mangiato una crepe a Parigi? Mai e poi mai. Ci rilassiamo in una simpatica creperia di Montmarte dove, il proprietario, è così gentile da mettere in carica tutti i nostri cellulari! Lì, dopo aver mangiato due crepe a testa, di cui due salate e due alla Nutella, terminiamo la nostra lunghissima giornata…
Giorno 3
Il terzo giorno è andato un po’ più a rilento. Ci siamo svegliate con calma anche se comunque non dopo le otto del mattino, abbiamo fatto colazione e siamo uscite: ci aspettavano i Giardini del Lussemburgo, situati proprio di fronte al nostro hotel.
Sono dei giardini magnifici, curati e tenuti splendidamente dal personale che, oltretutto, gentilissimo, si spostava per non rovinarmi le foto! Ragazzi, voi non avete idea di quante risate ci si possa fare in queste occasioni! Tranne che per Gabry che, poverina, ad un certo punto ho visto inginocchiarsi sui sassolini per fare uscire lo scatto che volevo. Io sono circondata da angeli, cavolo!
Ad ogni modo, facciamo una bellissima passeggiata con l’aria frizzante del mattino e poi cambiamo albergo: ci aspetto Roberto allo Chouette!
Stanno girando un film per Natale e quindi l’arrivo è in perfetto stile natalizio! Niente di più dolce! Ci accomodiamo in camera, ci cambiamo e ci rechiamo verso l’Arco di Trionfo.
Eravamo entusiaste di passeggiare sugli Champs Elysées, ci siamo fermate nella storica pasticceria Ladurée per acquistare macarons da portare a casa (ne ho presi tantissimi, ma quello che mi è piaciuto di più è stato al gusto fiori d’arancio), abbiamo guardato le vetrine dei bellissimi negozi…
…siamo passate per Place de la Concorde, fino ad arrivare all’Arc de Triomphe. Purtroppo stavano allestendo un palco e degli spalti per un evento e questo ha rovinato la nostra visita: la base dell’Arco di Trionfo era tutta coperta e non siamo riuscite a vederlo nella sua interezza!
Che peccato! Va beh, ci torneremo, anche perché devo portare Gabry a visitare il Museo d’Orsay (per me, il Museo più bello al mondo insieme alla Galleria Borghese), Notre-Dame, il Centre Pompidou (in questo post vi parlo del mio primo viaggio a Parigi – Cavolo, avevo i capelli corti e quanto ero piccina!). Insomma, ci sono tante altre cose da fare…
Ma il tempo è quasi finito e ci resta solo la sera e l’indomani mattina.
A cena decidiamo di andare a La Taverne de Montmartre .
Un posto delizioso, rustico, non molto grande, dal sapore antico e dalla cucina francese buonissima. Ci rechiamo in questo posto per mangiare la fonduta di formaggio. Che bontà ragazzi! Non ho foto a testimonianza perché, appena arrivata in tavola, l’abbiamo aggredita e fatta fuori prima di pensare a fare qualche foto. Ma credetemi sulla parola: una fonduta, delle chips e una cascata di Raclette che non vi pentirete di aver mangiato! Andateci!
Giorno 4
Abbiamo l’aereo dopo pranzo. Giusto il tempo di fare qualche foto in albergo, preparare le valigie e fare un veloce giro nel quartiere. Decidiamo di utilizzare Uber per andare in aeroporto, e la corsa ha un costo di circa 30€. Non male, pensando che avevamo 4 valigie e che avremmo impiegato un’ora per arrivarci!
Siamo arrivati al termine del viaggio… Divertite, rilassate, incuriosite e affascinate. Ecco i sentimenti che abbiamo provato a Parigi!
E ora, dove si va? Al prossimo viaggio!
Nel frattempo vi lascio altre foto in basso e CLICCATE QUI per fare un giro nella mia sezione VIAGGI e scoprire con me, piccoli angoli di mondo.
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