My Marrakech

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E mi trovo a sorridere da sola guardando le foto. La mia Marrakech è stata quella di momenti colorati e ricchi, che riempiono gli occhi. E’ stata quella di una visione più libera della mia vita. E’ stata quella di un punto e a capo.  Mi sono augurata Buon Anno così, tra una bella novità, emozioni e nuove scoperte da fare. Ed è così ve la voglio raccontare, con immagini emotivamente cariche, con gli occhi di chi guarda un particolare e se ne innamora perdutamente. Come la donna musulmana affacciata alla finestra della Scuola Coranica Madrasa di Ben Youssef e le mille maioliche che circondano la corte; come l’ingresso di un tipico ristorante vicino alla Medina, dove l’acqua di una fontana accoglie gli avventori come in un bellissimo Eden; come le donne che lavorano i semi di Argania per ricavarne l’olio d’Argan più puro del mondo; come il cielo azzurro che sovrasta il Minareto della Moschea della Koutoubia ed i suoi giardini; come il blu abbagliante dei Giardini di Majorelle; come le mille poltrone colorate adagiate lungo il fiume della berbera Valle dell’Ourika, ai piedi di un innevato Atlante; come gli odori pungenti delle spezie e dei datteri del Souk, così grande da perdersi appena ci si è messo piede; come il fuoco di luci che di notte invade la piazza Jamaa el Fna; come la grande Luna assisa in cielo che fa da faro mentre nei vicoli del centro si cerca il ristorante più bello per una cena romantica; come i piccoli angoli di paradiso del Riad Charai che mi ha ospitato. Questo voglio raccontarvi,  nient’altro, perché  il web esplode di guide su cosa visitare a Marrakech, dove mangiare, dove acquistare, quali luoghi cool frequentare. Ed invece, talvolta, c’è solo bisogno di osservare delle immagini, venirne catturati e dire: “”Si, il mio prossimo viaggio sarà proprio lì””.

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And I find myself smiling alone looking at the pictures. My Marrakech was that of moments colorful and rich, which fill the eyes. It was that of a clearer and freer vision of my life. It was that of a change.

I wished a Happy New Year to me as well, including a nice novelty and new discoveries to be made. And so I want to tell, with emotionally charged images, with the eyes of those who look a particular and falls in love with it. As the Muslim woman looking out the window of the Koranic School Ben Youssef and the thousand colored tiles that surround the court; as the entrance to a typical restaurant near the Medina, where the water of a fountain welcome diners as in a beautiful Eden; as women which are working the Argan seeds to obtein the purest Argan Oil in the world; like the blue sky above the Minaret of the Koutoubia Mosque and its gardens; like the dazzling blue of the Majorelle Gardens; as the many colorful armchairs lying along the river of the Berber Ourika Valley, at the foot of a snow-covered Atlas; as pungent smells of spices and dates of the Souk, so great to get lost as soon as you set foot in it; as the red of lights that on the night invades the square Jamaa el Fna; as the great Moon that seems like a lighthouse while in the streets of downtown you’re seraching for the best restaurant in the city to have a romantic dinner; as the little corners of paradise in the Riad Charai that hosted me. So I want to tell you, nothing else, because the web is exploding with guides on what to visit in Marrakech, where to eat, where to buy, what cool places attend. And instead there is often only need to observe the images, being captured and say “”Yes, my next trip will be right there.”

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