Quando ho detto ai ragazzi del Glamping che sono di Napoli ma che non avevo mai visto Procida in vita mia, quasi non ci credevano. E in realtà è un qualcosa di alquanto bizzarro, avere un’isola di pescatori bellissima, piena di colori e del profumo dei limoni, a pochi minuti da casa e non esserci mai stata.
Tuttavia, sapete com’è: si gira sempre il mondo su e giù, sempre più lontano, e i posti più belli, quelli vicino casa, non li andiamo mai a visitare. Eppure quest’anno me lo sono ripromessa: girare l’Italia sarà la mia prerogativa di viaggio (e infatti, prima di Procida, sono stata in Puglia, nei prossimi giorni sarà a Torino e conto di ritornare a Capri).
Ma facciamo un passo indietro, altrimenti non ci capite nulla!
Come mi sono trovata a trascorrere un bellissimo weekend a Procida?
Qualche mese fa mi contatta Folef, da parte di Procida Camp&Resort, per invitarmi a scoprire un nuovissimo format: quello del Glamping. Decido di accettare, quasi a scatola chiusa. Mi attirata questa gemma del Mar Mediterraneo, ancora così poco mainstreamed e così poco battuta dal popolo digitale.
E sono spinta dalla curiosità di scoprire questo nuovo modo di viaggiare e fare accoglienza…
Lo dico a Gianluca e partiamo una uggiosa mattina di venerdì (per fortuna poi, il clima è migliorato!). L’autista ci aspetta alla stazione di Napoli per portarci alla barca privata che ci avrebbe accompagnato sull’Isola. Dico “avrebbe” perché le condizioni metereologiche non ci hanno permesso di prendere una barca piccola (per la mia gioia, che soffro il mal di mare anche se sono su un materassino gonfiabile) e partiamo con un bellissimo, stabilizzatissimo e grandissimo traghetto! Yuppi!
Arriviamo al porto di Procida in 40 minuti circa e lì ci aspetta Ciro che, con la sua macchinetta decappottabile, color arancio zucca, ci porta direttamente al Glamping.
Ma cos’è Procida Camp & Resort?
Apriamo una porticina blu e ci troviamo un grande giardino, vicino ma allo stesso tempo lontano dalla città. Si chiude la porta e si apre un nuovo modo di fare outdoor camping. Io che dormo in tenda? Io che mi adatto? Io che vivo quasi all’aria aperta? Assurdo… Non l’avrei mai detto e invece è stato così.
Mia mamma e mio padre hanno sempre fatto campeggio nella loro vita da giovani, prima di avere me e mia sorella e fino a quando siamo state piccine. Personalmente non avevo mai provato questa esperienza e farla in questo modo mi è piaciuto davvero. Sì, perché il Procida Camp & Resort è un campeggio “glamour” che offre tutti i comfort di un resort, in maniera sostenibile, rispettando gli spazi di ognuno e creando delle aree per fare conoscenza e vivere il posto anche il compagnia.
Ci sono diverse aree al suo interno: la Safari Lodge (dove ho scelto di stare) si ispira agli ambienti caldi e selvaggi dei safari;
le tende Nordisk, progettate per resistere a qualsiasi tipo di clima, ma che all’interno presentano una cura nel design prettamente scandinavo da far invidia a qualsiasi allestimento di un negozio di arredamento;
le Garden Suites sono invece le costruzioni, già esistenti nel vecchio camping ivi situato, portate a nuova vita, adatte alle famiglie perché simulano vere e proprie casette;
infine l’area degli Airstream, camper rivestiti in acciaio, prodotti in Ohio da questo notissimo marchio americano (conosciuto soprattutto dai veterani dei campeggi): delle vere icone di stile!
La concezione innovativa di glam camping si denota anche nella ricerca dei colori, ispirati all’isola di Procida, che abbiamo poi scoperto in questi due giorni…
La prima sera, il team del Glamping, ci porta a cena da La Pergola, ristorante molto conosciuto sull’isola di Procida, per l’ottima cucina e per le centinaia di limoni che svettano a cascata sulle teste dei commensali. Una cena deliziosa in un ambiente particolare e rilassante.
Il giorno seguente, ci svegliamo molto presto per andare a Marina della Corricella. Facciamo una veloce colazione dell’area comune del giardino e ci incamminiamo. Arriviamo in questo piccolo porticciolo che lascerebbe tutti senza fiato.
Decine di case colorate si arroccano sulla montagna, aggettandosi sul mare in un tuffo di nuances vitaminiche e piene di vita. Alcuni pescatori rientrano, altri si imbarcano, il porto è ancora semi vuoto e i ristoratori cominciamo a portar fuori sedie e tavoli. Scattiamo qualche foto nei vari scorci colorati e ci sediamo a prendere un caffè.
Il pomeriggio decidiamo di bypassare l’uscita in barca organizzata dai ragazzi di Procida Camp & Resort (soffro troppo la barca, non avrei resistito un minuto) in favore di un giro sull’isola.
Facciamo un salto alla Marina Grande (detto anche Sent’Co dai procidani), dove bar e ristoranti si rincorrono sulla banchina. Saliamo poi tra i vari vicoletti e giriamo giriamo, fino ad arrivare alla famosa piazzetta de “Il Postino” di Massimo Troisi. Da qui la vista è spettacolare. Ci sediamo in piazzetta con alcuni vecchietti, prendiamo un gelato, io mi incammino a pochi passi, dove si sarebbe aperto Casale Vascello, un cortile di case chiuse all’esterno ma che si aprono cangianti al suo interno. Dovete sapere che qui, molte costruzioni, sono realizzate in questo modo: tantissimi anni fa, infatti, gli abitanti, per proteggersi dalle incursioni esterne, costruivano case senza finestre sulla strada e chiuse in se stesse, aperte solo in piccoli passaggi, da chiudere in caso di attacchi. Si tratta di un’architettura tipicamente medievale.
Da lì, passeggiando passeggiando, ci troviamo sul Belvedere Elsa Morante, da cui si ammira il Palazzo d’Avalos, Marina della Corricella e un bellissimo tramonto.
La sera ceniamo tutti insieme al camping. Il team ha organizzato una deliziosa cena nella cucina comune, mettendo a disposizione lo chef di un noto ristorante dell’isola che, con la sua brigata, ha preparato una cena squisita. Peccato un po’ per il freddo, ma io mi sono attrezzata con uno sciarpone di lana che mi avrebbe tenuta al caldo anche in Antartide! Mangio tutto, dalle alici ai paccheri al dessert semifreddo preparato con i limoni di Procida… Si è fatto tardi e quindi ci ritiriamo nella nostra tenda luxury.
Il giorno seguente facciamo colazione e ci rechiamo al porto, sempre con la macchina color zucca! Un aliscafo ci aspetta per riportarci a Napoli.
Procida mi ha colpito molto. E’ ancora quasi incontaminata, presenta degli scorci pazzeschi, è colorata e piena di vita. Si respira l’aria di un posto rilassato, che vive ancora ritmi lenti ma che sa accogliere con tutto il calore del Sud.
Vi lascio qualche altra immagine di questo splendido weekend e, se vi va, la sezione TRAVEL con più di 30 mete in giro per il mondo
Chiara
Giugno 6, 2019il weekend stupendo!le foto sono bellissime.